A cura della Dott.ssa Floriana De Michele, Psicologa Psicoterapeuta, Specialista nel trattamento della Depressione
La depressione è uno dei disturbi più diffusi del nostro tempo e in Italia ne soffre il 15% della popolazione. È una malattia che riguarda principalmente il tono dell’umore, cioè quella parte dell’emozione che si riconosce quando ci si sente felici o tristi.
La depressione si può circoscriverla, arginarla e curarla con il solido aiuto di professionisti. Si può quindi dire che la depressione non è per sempre. Esistono cure, terapie e professionisti di diversa formazione, psicologica o medica, che affrontano questo disturbo impegnandosi a risolverlo e comunque con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei loro pazienti.
I fattori che contribuiscono all’insorgere di questa malattia sono psicologici, biologici e ambientali. Ciò vuol dire che la personalità, il carattere, gli eventi vissuti, la storia personale possono tutti giocare un ruolo determinante nel favorire l’inizio di uno stato depressivo. Invito i lettori che volessero approfondire ulteriormente il decorso di tale patologia a leggere questo mio post che ho pubblicato a riguardo sul mio sito.
Psicologi, psicoterapeuti e psichiatri collaborano insieme a chi soffre di depressione per accompagnarlo lungo la via della crescita personale, con tecniche e strumenti scientifici. Ma non basta il lavoro di questi professionisti affinché i sintomi depressivi si attenuino: occorre che chi è depresso ammetta di aver bisogno di aiuto e che sia motivato ad intraprendere un percorso terapeutico.
Essere depressi non significa solo essere tristi
Per definirsi “depresso” non basta avere un umore triste. La tristezza, tuttavia, è il sintomo più importante al quale fare caso perché se tale stato d’animo compare frequentemente e perdura sempre più a lungo nel tempo bisogna chiedersi il perché. Purtroppo non si trova sempre una risposta che aiuta a risolvere l’emozione di tristezza e questo deve essere il campanello d’allarme che dovrebbe spingere a trovare un aiuto qualificato specificamente psicologico.
Chi soffre di disturbo depressivo maggiore ha un umore triste, irritabile, disperato per tutta la giornata quasi ogni giorno, non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che prima lo interessavano e lo facevano stare bene. Ad almeno uno di questi sintomi se ne aggiungono altri: disturbi del sonno, agitazione o rallentamento motorio, sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi, difficoltà di concentrazione, di pensiero o di prendere decisioni, ideazione suicidiaria.
Una delle caratteristiche più salienti dei pensieri depressivi è la loro spontaneità e insorgenza automatica. Tutti le persone fanno pensieri automatici ma ciò che caratterizza quelli della persona depressa è il loro contenuto negativo: temi di fallimento, autocritica, insuccesso, incapacità, indegnità e non amabilità. Essere depressi significa provare un generalizzato negativismo verso se stessi, verso il mondo e verso la propria prospettiva futura.
La persona depressa vede sé stessa come inadeguata e difettosa. Proprio per questi presunti difetti (psicologici, fisici o morali) tende a sentirsi indesiderabile, inutile, a sottovalutarsi e a criticare ogni cosa che fa dice, dice, pensa e prova. Interpreta negativamente le proprie interazioni con l’ambiente, fraintendendole e descrivendole in termini di sconfitte, privazioni o denigrazioni.
Uscire dalla depressione: come fare
La persona che soffre di depressione ha la tendenza a prevedere frustrazioni e difficoltà future come un prolungamento di quelle attuali, con la certezza che queste continueranno indefinitamente e sviluppa un atteggiamento negativo verso le cose della vita in generale. È proprio questa consapevolezza e quest’atteggiamento che deve essere cambiato: non è vero che la depressione ha un carattere di indefinitezza, non è vero che chi è depresso lo sarà per sempre.
È importante sapere che si può intervenire prima che la depressione si strutturi come una vera e propria malattia così da poterne comprendere il significato personale che ha per ognuno e sviluppare il coraggio di farsi aiutare soprattutto quando il fare da sé non funziona. Una volta che la malattia depressiva si è strutturata il percorso di guarigione sarà impegnativo e potrà prevedere delle ricadute, ma bisogna lavorare nel lungo periodo con il supporto di uno specialista psicologo affinché questo pericolo diventi sempre più lontano e meno minaccioso.
Ciò che è fondamentale, quindi, è non sottovalutare mai la malattia e mettersi in gioco il più presto possibile cercando un valido professionista che possa aiutare ad avere fiducia nel proprio percorso e a sviluppare la convinzione di poter mettere la parola fine a questo stato emotivo così alienante.
Rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta psicodinamico che svolga una terapia psicoanalitica che possa permettere di elaborare e scomporre le dinamiche interiori e che obbligano a interpretare la vita negativamente è molto importante perché chi è depresso non riesce autonomamente a disinnescare i propri pensieri. A seconda del momento in cui si decide di chiedere aiuto e della profondità della malattia si può senz’altro ricorrere all’aiuto di uno psichiatra che attraverso la prescrizione di farmaci idonei a contrastare i singoli sintomi depressivi possa aiutare la persona sofferente ad affrontare più decisamente la malattia con una psicoterapia e risolverla.
La terapia per la depressione
È possibile sconfiggere la depressione che risulta alquanto invalidante per chi la sperimenta. Non si tratta di trovare dei rimedi temporanei, ma delle soluzioni che siano in grado di far riacquistare al paziente la serenità che aveva prima che insorgesse questa malattia.
La persona depressa deve rivolgersi dapprima ad uno psicologo psicoterapeuta o ad uno psichiatra o ad entrambi contestualmente perché solo queste figure professionali conoscono il modo per affrontare il processo di cura e se necessario collaborare insieme per una migliore efficacia delle cure.
Non bisogna assolutamente trascurare l’aiuto dei familiari o degli amici intimi principalmente per un motivo: far capire alla persona depressa che è importante iniziare un percorso terapeutico, senza cadere nella colpevolizzazione o nel nervosismo. A volte può essere la persona stessa a chiedere aiuto ai propri familiari o a contattare uno specialista e in questo caso deve trovare negli altri una risposta positiva, supporto emotivo e non deve sentirsi stigmatizzato o additato come “soggetto con problemi mentali”.
Oltre alla terapia psicodinamica esistono anche altre forme di psicoterapia utili alla cura della depressione e tutte, anche se con le dovute differenze, hanno come primo obiettivo la riduzione dei sintomi acuti e la riduzione della vulnerabilità alla ricaduta fino alla guarigione.
Qualunque sia l’indirizzo dello psicoterapeuta (psicodinamico, cognitivo comportamentale, integrato, etc.), alla base del rapporto deve esserci collaborazione tra paziente e terapeuta: da una parte c’è la forza di volontà del paziente messa a disposizione nel percorso di guarigione e dall’altra parte c’è la competenza dello psicoterapeuta a motivare continuamente il paziente alla guarigione stessa, permettendo di sviluppare il coraggio di affrontare le ricadute.
Da una parte quindi c’è la collaborazione attiva del terapeuta con il paziente nell’esplorare le esperienze psicologiche di quest’ultimo, dall’altra la partecipazione e la collaborazione attiva del paziente come protagonista del proprio percorso terapeutico alleandosi insieme contro la malattia troppo testarda.
Non avere paura delle ricadute
È complesso e difficile, per chi soffre di depressione, credere che questa malattia possa avere una fine, proprio perché una delle caratteristiche di questo disturbo è credere che ogni fatto negativo della propria vita non finisca mai.
Chi riesce ad attenuare i sintomi più acuti della depressione, può sperimentare la paura di avere delle ricadute. La Psicologia della Salute pensa anche a questo attraverso percorsi che tendono a cambiare stili di vita malati e rafforzando gli stili di vita salutari ed educativi attuando una prevenzione sociale delle malattie psicologiche come la depressione.
Perché avere bisogno dello psicoterapeuta?
Chi è depresso ha bisogno non solo di un sostegno emotivo, ma di qualcuno che gli sappia fornire gli strumenti giusti per affrontare la malattia ed uscirne.Il terapeuta non risolve il problema somministrando un medicinale, ma sostiene la persona perché riesca da sola ad uscire dal tunnel della depressione. Man mano che la terapia andrà avanti, allora il paziente riuscirà a gestire autonomamente il proprio umore, il sonno, la fame, le relazioni con le altre persone, il proprio piano di vita, le proprie aspettative, le proprie vittorie e perdite.
Attraverso un percorso mirato con la guida dello psicologo psicoterapeuta psicodinamico, riuscirà ad accettarsi senza criticarsi, riconoscere consapevolmente i propri pensieri negativi trattandoli come stati mentali e non come fatti reali, senza pretendere di risolverli il prima possibile, ma trovando strategie funzionali che portano ad una sola direzione, quella del benessere e della consapevolezza di sé stessi.
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